"L’educazione non è ciò che il maestro dà, ma è un processo naturale che si svolge spontaneamente nell’individuo umano; essa non si acquisisce ascoltando delle parole, ma per virtù di esperienze effettuate nell’ambiente. Il compito del maestro non è quello di parlare, ma di preparare e disporre una serie di motivi di attività culturali in un ambiente appositamente preparato." M. Montessori |
Molti, correttamente si affrettano a sollecitare l'immissione a ruolo degli insegnanti, del personale docente, degli operatori ATA e lo stesso Ministro Carrozza, in una recente intervista, afferma che immetterà di ruolo circa 15.000 persone, tra docenti e collaboratori.
Sono stati sottoscritti vari accordi, tra cui quello relativo alla formazione del personale docente ed ATA ; tutto questo è ottimo, convinti che qualunque azione a favore della scuola vada incoraggiata.
Ottimo, peccato solo che di educatori e educatrici nei convitti ed educandati non se ne trova traccia.
Non si può fare a meno di notare che, nemmeno negli spot di propaganda si accenna agli educatori, figure sempre più eteree nel contesto sociale e professionale.
Se non fosse per il fatto che gli aggiornamenti delle graduatorie " per il personale docente ed educativo" indicano l'esistenza di questa figura, gli educatori ed educatrici sarebbero alieni anche a molti operatori della scuola.
Dagli ultimi dati, (come sempre è opportuno andare a verificare i dati ufficiali), emerge che nell'anno scolastico 2012/2013 in tutta Italia sono state nominate circa 148 unità di personale educativo, che rispetto alle circa 21.000 immissioni in ruolo rappresentano meno dell'1%, più una rarità che una minoranza.
Personalmente ritengo che le minoranze, ed in questo caso questa bella figura professionale, sempre più importante nella odierna società vada tutelata e valorizzata, ma forse mi sbaglio, ed è giusto, come del resto sta accadendo, che venga emarginata fino a scomparire.
Come sempre queste sono solo le nostre, errate e fuori, luogo opinioni....
"L'educazione è l'azione esercitata dalle generazioni più anziane su coloro che non sono ancora pronti per la vita sociale. Il suo scopo è di risvegliare e sviluppare nel bambino quelle condizioni fisiche intellettuali e morali che sono richieste sia dalla società nel suo insieme, siadall'ambiente al quale il bambino è specificamente destinato." È. Durkheim |
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